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ACCUMOLI
 

Accumoli è un comune del Lazio in provincia di Rieti con meno di ottocento abitanti, le attività del paese son in prevalenza agricole, la struttura del paese e i caseggiati conservano le sue caratteristiche medioevali. Accumoli si trova nell'alta Sabina e confina con le Marche, l'Umbria e l'Abruzzo e risiede nel Parco del Gran Sasso ed è tra i Monti della Laga, ed ha la particolarità di un altitudine che va dai 800 metri ad oltre duemila. Il nome deriva molto probabilmente dal latino "cumulus" che significa cumulo, forse in riferimento alla struttura degli agglomerati abitativi una a ridosso dell'altra così già nell'antichità.
Il territorio su cui si trova attualmente Accumoli (territorio accumolese) nel 575 era parte del Ducato di Spoleto, oltre alle Terre Summatiche, Amatriciano Capodacqua ed Arquata del Tronto. I duchi di Spoleto fece erigere l'Abbazia di Farfa. Nel 1200 il territorio conobbe una decadenza dovuta alla crisi del feudalesimo, quando cominciarono a prendere corpo i primi comuni, detti Uni-Versità. In questo periodo presero autorevolezza sul territorio i Signori delle Rocche: Rocha Sancti Laurentii et Flaviano presso Sommata, Rocha Sallis presso Roccasalli, Rocha Sanctae Mariae di fronte a fronte del Campo e Rocha Sancti Pauli nei pressi di Grisciano. Alcune di queste famiglie, successivamente si associarono costituendo Quarto di San Lorenzo, che era una società che poteva garantire diritti e guadagni comuni. Secondo lo storico Agostino Capello questa associazione di alcune famiglie Rocche fondarono Accumoli verso il 1200, e a tale "Università" parteciparono tutti i paesi circostanti; Grisciano, Roccasalli e naturalmente Sommata. Tale periodo non fu dei più felici per colpa dei norcini, e in particolare da tale Marco Benincasa. Negli anni appena successivi a tali eventi Accumoli volontariamente si diede ai D'Angiò, conservando però i suoi privilegi comunali e modificando il proprio stemma aggiungendo la corona innestata al rastrello.
Nel 1255 Accumoli perse Capodacqua e Arquata, con altri paesi dell'Amatriciano che passarono agli Orsini, originari di Norcia, e nel 1282 partecipò ai Vespri Siciliani.
Accumoli nel 1447 sotto il regno di Alfonso di Aragona ebbe il dono di alcuni privilegi dal re Ferdinando per la sua lunga fedeltà a questi ultimi, in occasione della visita del principe Alfonso duca di Calabria.
Alla morte di re Ferdinando il Cattolico nel 1521, le terre subirono un periodo burrascoso di Carlo V. Mentre tutto l'Abruzzo si dava ai francesi, l'Università preferì opporsi ai commissari venuti a tassare i paesi sul territorio. Non molto tempo dopo, ad opera degli Orsini e di altri signori, Orazio Baglioni fu incaricato di conquistare le nostre terre. Venuto dall'Umbria e valicato l'Appennino riuscì a vincere e bruciare Roccasalli, poi avanzato verso Accumoli trovò una forte resistenza e rinunciò, tornandosene indietro. L'immutata fedeltà portò i baroni di Amatrice ad un secondo tentativo di assedio, con l'aiuto dalle milizie spoletine, aquilane e di qualche signore d'Abruzzo. Nell'estate del 1527 5000 soldati tentarono un primo attacco senza successo, e poi un duro assedio occupando tutta la valle del Tronto (vicino Grisciano), sul piano di San Pietro, presso Marano (l'odierna fonte del Campo), che cambiò nome appunto per il campo messo dai francesi). L'assedio si durò otto mesi durante i quali Capodacqua e Poggio Casoli furono conquistate dai francesi, e Marano dagli Accumolesi allo scopo di evitare un utilizzo di comodo per il nemico. Numerosi furono i fatti d'arme, specialmente a Capodacqua, Grisciano, Tufo e Roccasalli. Il duro assedio stremò gli assediati, fino a quando il viceré di Napoli inviò in soccorso di duemila fanti e cento lance, di fronte alle quali, dice una cronaca dell'epoca riportata dal Capello: "Li nemici si sbandarono ed i nostri diedero dentro la terra dei nemici e si bandì a foco et a sacco il dì di S. Mattia del 1528". La capitale degli Orsini Amatrice, dopo un violento assedio durato tre giorni, fu presa, messa a fiamme e fuoco. Finite le lotte la nostra Università ebbe titolo di Fedelissima e dieci anni di esenzione da tasse; la terra di Amatrice, invece, fu frazionata in cinque parti, delle quali tre dovevano aggregarsi alla nostra Università che però rifiutò ogni rapporto con gli Amatriciani. Nel 1643 Accumoli fu ceduto ai Medici assieme ai suoi paesi. Successivamente ritornò al regno di Napoli di cui fece parte fino agli eventi che portarono alla nuova Italia, nel 1860.

Provincia di: RIETI
Regione: LAZIO
Area Geografica: Italia centrale, Parco del Gran Sasso
Numero Residenti: 724: maschi 328 e femmine 346
Densità per chilometri quadrati: 8,3
Codice Postale / CAP: 02011
Prefisso Telefonico: 0746
Codice Istat: 057001
Codice Catastale: A019
Famiglie: 344
Abitazioni: 910
Gli abitanti sono denominati Accumolesi
Frazioni e Località: Cassino, Cesaventre, Colleposta, Collespada, Fonte del Campo, Grisciano, Illica, Libertino, Macchia, Macchiola, Mole, Poggio Casoli, Roccasalli, San Giovanni, San Giovanni Vecchio, Terracino, Tino e Villanova
Confina con: Amatrice, Arquata del Tronto (AP), Cittareale, Norcia (PG) e Valle Castellana (TE)
Altitudine s.l.m.: 858
Santo Protettore: Beata Vergine Addolorata

Farmacie:

Farmacia Del Parco
Largo A. Diaz, 2
tel 0746 80848