Flavio Gioia inventore della bussola, un personaggio mai esistito
Per secoli "Flavio Gioia" (o "Flavio Gioja") è stato presentato dai libri di storia come il personaggio simbolo dell'antica Repubblica Marinara Amalfitana per l'invenzione della bussola e, la sua natività contesa tra Amalfi e Positano. Presumibilmente nato intorno all'anno 1250 a Positano, al volgere del secolo inventò e perfezionò la bussola. Di recente invece, secondo alcune constatazioni della medievalista Chiara Frugoni, sembra addirittura un personaggio mai esistito, praticamente una "Fake news" storica. cercheremo quindi di fare più chiarezza possibile esponendo le analisi e apportando delle testimonianze storiche probabilmente ignorate dalla stessa medievalista Chiara Frugoni. Secondo Chiara Frugoni, "Flavio Gioia" è frutto di un equivoco: ad attribuire l'invenzione della bussola magnetica agli amalfitani era stato per primo l'umanista Flavio Biondo da Forlì (1392 - 1463). La notizia fu ripresa dal filologo bolognese nel 1511 Giambattista Pio, il quale scrisse:"Ad Amalfi fu inventato l'uso della calamita, Flavio lo dice" ("a Flavio traditur"). In seguito, secondo Chiara Frugoni, un errore di trascrizione, praticamente uno spostamento della virgola, del testo latino trasformò il Flavio fonte della notizia nel Flavio presunto inventore. Così la frase diventò:"Ad Amalfi fu inventato l'uso della calamita da Flavio, si dice" ("a Flavio, traditur"). D'altro canto, lo "storico" positanese Errico Talamo, nei suoi scritti di più di un secolo fa (1894) "Monografia della città di Positano", sembra far piena chiarezza sul luogo di origine dell'invenzione della bussola e parzialmente in contrapposizione alla Frugoni con citazioni a documenti esponendo evidenze e dati sicuramente da tenere in considerazione al fine di una più attenta analisi sul personaggio esistito o meno di "Flavio Gioja" (secondo alcuni non Flavio, bensì Giovanni o Gilio Gioia)
Flavio Gioia, una fake news storica
Per secoli "Flavio Gioia" (o "Flavio Gioja") è stato presentato dai libri di storia come il personaggio simbolo dell'antica Repubblica Marinara Amalfitana per l'invenzione della bussola e, la sua natività contesa tra Amalfi e Positano. Presumibilmente nato intorno all'anno 1250 a Positano, al volgere del secolo inventò e perfezionò la bussola. Di recente invece, secondo alcune constatazioni della medievalista Chiara Frugoni, sembra addirittura un personaggio mai esistito, praticamente una "Fake news" storica. cercheremo quindi di fare più chiarezza possibile esponendo le analisi e apportando delle testimonianze storiche probabilmente ignorate dalla stessa medievalista Chiara Frugoni. Secondo Chiara Frugoni, "Flavio Gioia" è frutto di un equivoco: ad attribuire l'invenzione della bussola magnetica agli amalfitani era stato per primo l'umanista Flavio Biondo da Forlì (1392 - 1463). La notizia fu ripresa dal filologo bolognese nel 1511 Giambattista Pio, il quale scrisse:"Ad Amalfi fu inventato l'uso della calamita, Flavio lo dice" ("a Flavio traditur"). In seguito, secondo Chiara Frugoni, un errore di trascrizione, praticamente uno spostamento della virgola, del testo latino trasformò il Flavio fonte della notizia nel Flavio presunto inventore. Così la frase diventò:"Ad Amalfi fu inventato l'uso della calamita da Flavio, si dice" ("a Flavio, traditur"). D'altro canto, lo "storico" positanese Errico Talamo, nei suoi scritti di più di un secolo fa (1894) "Monografia della città di Positano", sembra far piena chiarezza sul luogo di origine dell'invenzione della bussola e parzialmente in contrapposizione alla Frugoni con citazioni a documenti esponendo evidenze e dati sicuramente da tenere in considerazione al fine di una più attenta analisi sul personaggio esistito o meno di "Flavio Gioja" (secondo alcuni non Flavio, bensì Giovanni o Gilio Gioia). - Per approfondimenti, l'articolo continua ... -