Il Comune di Castellammare di Stabia non si riesce a liberare dalla camorra. Verso lo scioglimento per mafia
Comune di Castellammare non si riesce a liberare dalla camorra. Verso lo scioglimento. La Commissione d'accesso consegna le verifiche al prefetto Claudio Palomba che adesso invierà la proposta alla ministra Luciana Lamorgese. Anomalie e legami pericolosi a Palazzo Farnese. Intrecci inquietanti inquinano sia la macchina burocratica che il normale corso amministrativo. Si va verso lo scioglimento dell'amministrazione per infiltrazioni mafiose a Castellammare di Stabia. I timori che già serpeggiavano sul territorio da giorni hanno preso forma dopo che, ieri a Napoli, si è concluso un riservato Comitato per l'ordine e la sicurezza presieduto dal prefetto Claudio Palomba, che aveva già ricevuto la corposa relazione elaborata dalla commissione d'accesso. Un dettagliato scenario delle criticità, arrivato alla fine dei sei mesi di lavoro degli ispettori inviati nel Municipio stabiese dal suo predecessore Marco Valentini. Nel Comune attualmente guidato da Gaetano Cimmino, già aveva fatto scalpore la primavera scorsa quel doppio applauso al neo eletto presidente del consiglio comunale, Emanuele D'Apice, che preso il nuovo incarico aveva ringraziato i valori ricevuti da suo padre, e cioè Luigi D'Apice, pregiudicato camorrista (deceduto), ritenuto il tramite tra criminalità e mala politica. La scelta fu scelleratamente approvata dall'amministrazione. E lo scandalo non sta soltanto limitato a quell'episodio ma si estende a più settori, dove in seguito ad indagini sono emersi diversi legami di parentela e di scambio con personaggi di stampo camorristico addetti alla gestione di trasformazioni urbanistiche, rifiuti, cimiteri. Storie che abbracciano un ampio arco di tempo che non riguarda solo l'attuale amministrazione stabiese. Le inchieste hanno rivelato la capacità di infiltrazione della camorra e le potenzialità corruttive di diversi imprenditori evergreen, che fanno pressione nel settore politico amministrativo. Tanto per citarne alcuni; Adolfo Greco, impresario condannato a 8 anni di prigione per i suoi legami con il clan D'Alessandro e ancora indagato nell'indagine dei pm di Torre Annunziata per gli illeciti che avrebbero dovuto lanciare la mega operazione dell'ex stabilimento Cirio.
La proposta di sciogliere l'amministrazione comunale di Castellammare andrà al consiglio dei ministri
E ora c'è anche il fardello di quel centinaio di pagine di relazione. Firmate dal viceprefetto vicario Enrico Gullotti, dal capitano del Nucleo economico-finanziario della Guardia di Finanza, Giada Patriarca, e dal comandante dei carabinieri di Sorrento Ivan Iannucci e affidate a Palomba. Il cui orientamento sarebbe maturato dopo aver incontrato la commissione e dopo un attento scambio anche con i procuratori di Napoli, Gianni Melillo, e di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso: non a caso, i due uffici erano rappresentati anche ieri al tavolo del Comitato. Toccherà adesso al prefetto formulare la sua proposta da mettere al vaglio del ministro dell'Interno che, a sua volta lo porterà al Consiglio dei ministri. Il conto alla rovescia è iniziato e l'amministrazione comunale stabiese ha i giorni contati.