Trova le risposte alle tue domande sul Green Pass
Tutto quello che c'è da sapere sul Green Pass. Domande e risposte.
Dopo l'obbligo per viaggi, ristoranti e scuole, dovranno possedere il green pass anche tutti i lavoratori dipendenti a
partire dal 15 ottobre. Per chi non ha il green pass niente stipendio da subito, ma non c'è la sospensione dal posto
di lavoro. Come ottenere il pass? Quanto tempo è valido? Quali sono le sanzioni previste? Ecco tutte le domande
e le risposte sul lasciapassare verde per chiarire tutti i vostri dubbi.
Con l'obbligo dal 15 ottobre a tutti i lavoratori, il certificato verde Covid è stato ribattezzato "super green pass".
Già da alcune settimane il pass è entrato nella vita degli italiani, necessario per andare al ristorante o allo stadio,
per viaggiare e nlle scuole. Ecco quali sono le cose da sapere:
COSA È IL GREEN PASS?
Il pass nasce per facilitare la libera circolazione in sicurezza dei cittadini nell'Unione europea durante la pandemia.
Certifica di aver fatto il vaccino o di essere negativi al test o di essere guariti dal Covid. La certificazione contiene
un QR Code che permette di verificarne l’autenticità e la validità.
A CHI SPETTA IL GREEN PASS?
La certificazione viene generata in automatico e messa a disposizione gratuitamente per tutte le persone che
hanno avuto la prima dose o il vaccino monodose da 15 giorni; aver completato il ciclo vaccinale; essere risultati
negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti; essere guariti dal Covid nei sei mesi
precedenti
PER QUANTO E' VALIDO IL GREEN PASS?
Per la prima dose dei vaccini dove ne sono richiesti due, il pass ha validità a partire dal 15° giorno dalla
somministrazione fino alla dose successiva. A vaccinazione completata, la certificazione sarà valida per circa nove
mesi (270 giorni) dalla data di somministrazione. Con tampone negativo, il nuovo decreto estende a 72 ore la
validità del tampone molecolare, mentre resta a 48 ore quella del test antigenico. Nei casi di guarigione da Covid,
ha validità dura 180 giorni.
COME PROCURARSI IL GREEN PASS?
Si può scegliere di ottenerlo attraverso tra canali digitali o canali fisici. La disponibilità della certificazione viene
comunicata tramite email o sms (ai contatti indicati in fase di prestazione sanitaria: vaccinazione, test o
guarigione) con un codice personale da utilizzare per scaricarla.
QUALI SONO LE APP PER SCARICARE IL GREEN PASS?
Si può ottenere il pass attraverso la App Immuni, dotata di una funzione che consente di scaricare la certificazione
inserendo il numero e la data di scadenza della propria Tessera sanitaria e il codice (AUTHCODE) ricevuto via email
o sms ai contatti comunicati in fase di prestazione sanitaria. Con App IO, attraverso una notifica sul proprio
smartphone, gli utenti che abbiano effettuato l’accesso con la propria identità digitale (SPID/CIE), potranno
visualizzare la propria certificazione direttamente dal messaggio.
QUALI SONO I SITI WEB DOVE POTER PER SCARICARE IL GREEN PASS?
Si può utilizzare il sito dedicato del governo (www.dgc.gov.it) accedendo attraverso l'identità digitale (SPID/CIE)
per acquisire il pass. In alternativa è possibile inserire il numero e la data di scadenza della propria tessera sanitaria
(o in alternativa il documento d’identità per coloro che non sono iscritti al SSN) e il codice (AUTHCODE) ricevuto
via email o SMS ai contatti comunicati in fase di prestazione sanitaria. Altra opzione è accedere al proprio
Fascicolo sanitario elettronico regionale.
COME POSSO AVERE IL GREEN PASS SE NON USO INTERNET?
In questo caso è possibile rivolgersi al proprio medico, al pediatra di libera scelta, o al farmacista, che potranno
recuperare la certificazione dietro la presentazione della Vs Tessera Sanitaria contenente il Codice Fiscale.La
certificazione verde COVID-19 sarà consegnata a scelta in formato cartaceo o digitale.
COSA FACCIO IN ATTESA DEL RILASCIO DEL GREEN PASS?
Per i soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde e che ne abbiano diritto, nelle more del rilascio e
dell'eventuale aggiornamento, sarà possibile avvalersi provvisoriamente dei documenti rilasciati, in formato
cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di
medicina generale e dai pediatri di libera scelta.
QUANDO SERVE IL GREEN PASS?
Il pass è richiesto per accedere a: feste per cerimonie civili e religiose; Rsa; ristoranti al chiuso; spettacoli aperti al
pubblico; eventi sportivi; musei; piscine; palestre; centri benessere; sagre; fiere; convegni; parchi divertimento;
centri culturali; sale scommesse; concorsi pubblici. Serve anche per viaggiare co aerei; navi e traghetti di
trasporto interregionale, ad esclusione dello Stretto di Messina; treni Inter City, Inter City Notte e Alta Velocità;
autobus che collegano più di due regioni.
Il SUPER GREEN PASS a partire dal 15 ottobre 2021
I PROTOCOLLI E LE LINEE GUIDA DI SETTORE CONTRO IL COVID-19, CHE PREVEDONO REGOLE SULLA
SANIFICAZIONE DELLE SEDI AZIENDALI, SULL'USO DELLE MASCHERINE E SUI DISTANZIAMENTI, POSSONO
ESSERE SUPERATI CON L'USO DEL GREEN PASS?
No, l'uso del green pass è una misura ulteriore che non può far ritenere superati i protocolli e le linee guida di
settore.
QUALI CATEGORIE SONO ESENTI DALL'OBBLIGO DI GREEN PASS?
Non è richiesta la certificazione verde ai bambini al di sotto dei 12 anni, esclusi dalla campagna vaccinale; soggetti
esenti per motivi di salute dalla vaccinazione sulla base di idonea certificazione medica; cittadini che hanno
ricevuto il vaccino ReiThera (una o due dosi) che hanno partecipato alla sperimentazione Covitar.
COME SI FA A DIMOSTRARE DI ESSERE ESENTI?
I soggetti che per motivi di salute accertati non possono effettuare il vaccino contro il Covid-19, dovranno esibire
un certificato contenente l'apposito "QR code" in corso di predisposizione. Nelle more del rilascio del relativo
applicativo, il personale esente, previa trasmissione della relativa documentazione sanitaria al medico competente
dell'amministrazione di appartenenza, non potrà essere soggetto ad alcun controllo.
COME FUNZIONA IL GREEN PASS NELLE SCUOLE E NELLE UNIVERSITÀ?
L’obbligo di green pass per l’accesso a scuole e università è in vigore fino al 31 dicembre. Per chiunque accede a
tutte le strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative è necessario possedere il pass. Sono esenti i
bambini, gli alunni e gli studenti. L’obbligo riguarda non soltanto il personale scolastico ma chiunque debba
accedere negli istituti, compresi i genitori.
QUANDO VERRÀ VERIFICATO IL GREEN PASS NELLE SCUOLE?
La verifica delle certificazioni verdi del personale scolastico deve essere svolta prima dell’accesso nella sede e non
saranno ripetute nel corso della giornata. Se la certificazione risulta valida al momento dell’ingresso, il dipendente
potrà svolgere la propria attività fino al termine della giornata lavorativa. Dunque anche se il Green pass dovesse
scadere durante le lezioni, il docente non dovrà essere allontanato.
COME FUNZIONERÀ IL GREEN PASS PER L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO?
Per quanto riguarda invece i percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento (PCTO), gli studenti sono
equiparati ai lavoratori, quindi anche loro per svolgere queste attività saranno tenuti ad avere il green pass a
partire dal 15 ottobre.
CHI DOVRÀ VERIFICARE LE CERTIFICAZIONI PER ANDARE AD UNA GITA?
Una delle Faq del ministero dell’Istruzione riguarda le gite e le uscite didattiche. Il Garante della privacy ha
precisato che i docenti non possono chiedere informazioni sullo stato vaccinale degli studenti. Quindi le scuole non
potranno controllare preventivamente i green pass degli studenti. Saranno i titolari dei servizi e delle attività a
dover verificare la certificazione.
SI PUÒ LAVORARE IN SMART WORKING SENZA CERTIFICAZIONE?
Il personale privo di certificazione verde non ha diritto di svolgere la propria prestazione in smart working per
ovviare alla mancanza del green pass. Inoltre, dal 15 ottobre 2021 la modalità di svolgimento della prestazione
lavorativa nelle pubbliche amministrazioni sarà di regola quella in presenza.
DA QUANDO SARÀ OBBLIGATORIO IL GREEN PASS PER I LAVORATORI?
Dal 15 ottobre e fino al 31 dicembre, quando è prevista la scadenza dello stato d'emergenza, la certificazione
verde diventa obbligatoria in tutti i luoghi di lavoro e andrà ad incidere direttamente sulla vita di 23 milioni di
italiani, di cui 14 milioni e 700mila impiegati nel settore privato.
QUALI LAVORATORI DEVONO ESIBIRE IL GREEN PASS?
L'obbligo riguarda tutti i lavoratori: i privati; il personale delle amministrazioni pubbliche; il personale di autorità
indipendenti, Consob, Covip, Banca d’Italia, enti pubblici economici e organi costituzionali. Il vincolo vale anche per
i titolari di cariche elettive o di cariche istituzionali di vertice. L’obbligo è esteso ai soggetti, anche esterni, che
svolgono a qualsiasi titolo la propria attività lavorativa o formativa presso le pubbliche amministrazioni.
Per quanto riguarda i lavoratori privati, sono tenuti a possedere e a esibire su richiesta i Certificati verdi per
accedere ai luoghi di lavoro. Per gli artigiani (idraulico, elettricista) i padroni di casa non hanno l’obbligo del
controllo perché non sono datori di lavoro, ma e è loro facoltà chiedere l’esibizione del lasciapassare. Per colf e
badanti, i datori di lavoro hanno l'obbligo di verificarlo.
COME FUNZIONA IL GREEN PASS NEI TRIBUNALI?
Il decreto introduce anche una norma ad hoc per l'accesso a tribunali e uffici giudiziari: il green pass dovranno
averlo i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari, i componenti delle commissioni tributarie". Ma le
disposizioni, recita il decreto, non si applicano agli "avvocati e gli altri difensori, i consulenti, i periti, i testimoni e le
parti del processo.
COME AVVIENE IL CONTROLLO DEI LAVORATORI ?
Ogni amministrazione/azienda è autonoma nell’organizzare i controlli, nel rispetto delle normative sulla privacy e
delle linee guida del Dpcm del 12 ottobre 2021. I datori di lavoro definiscono le modalità operative per
l'organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che i controlli siano
effettuati al momento dell'accesso, e individuano con atto formale gli incaricati dell'accertamento. È opportuno
utilizzare modalità che non determinino ritardi o code all’ingresso.
Nelle pubbliche amministrazioni, laddove l’accertamento non avvenga al momento dell’accesso al luogo di lavoro,
dovrà avvenire su base giornaliera. Potrà essere generalizzato o a campione, purché in misura non inferiore al
20% del personale presente e con un criterio di rotazione che assicuri, nel tempo, il controllo su tutto il personale
dipendente.
Oltre all’app “VerificaC19”, saranno disponibili per i datori di lavoro, pubblici e privati, specifiche funzionalità che
consentono una verifica quotidiana e automatizzata del possesso delle certificazioni.
COSA RISCHIANO I LAVORATORI SENZA PASS?
Il lavoratore, pubblico o privato, è considerato assente ingiustificato senza diritto allo stipendio fino alla
presentazione del pass". Le sanzioni per chi va al lavoro senza pass vanno da 600 a 1.500 euro, più quelle
"disciplinari" dei "contratti collettivi di settore". Si perde ogni "altra componente della retribuzione, anche
previdenziale, con carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario. I giorni di assenza non concorrono alla
maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità"
QUALI SANZIONI RISCHIA IL DATORE DI LAVORO CHE NON EFFETTUA LE VERIFICHE PREVISTE PER LEGGE?
È punito con una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro
IL LAVORATORE PUÒ ESSERE SOSPESO?
Sì, nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro
può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la
sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta". Inoltre "il
datore di lavoro deve poi effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell'applicazione della sanzione
amministrativa.
BISOGNA VERIFICARE IL PASS DEI LAVORATORI AUTONOMI CHE PRESTANO SERVIZI A UN'AZIENDA E CHE
DEVONO ACCEDERE AD ESSA?
Sì, tutti coloro che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato nelle
sedi dell’azienda sono soggetti al controllo.
IL DATORE DI LAVORO PUÒ VERIFICARE IL POSSESSO DEL GREEN PASS IN ANTICIPO RISPETTO ALL'ACCESSO IN
SEDE DEL LAVORATORE?
Sì. Nei casi di specifiche esigenze organizzative, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni relative al
mancato possesso del green pass con il preavviso necessario al datore di lavoro per soddisfare tali esigenze.
POSSO LAVORARE IN SMART WORKING SE NON HO IL GREEN PASS?
La gestione del green pass riguardo allo smart working resta ancora da capire, anche se la linea del governo pare
essere chiara: la mancanza di certificazione non può trasformarsi in un diritto a lavorare da remoto. Tuttavia,
secondo fonti di Palazzo Chigi, se per esigenze di ufficio il datore di lavoro chiede al dipendente di lavorare in
smart working, il green pass non è richiesto. Il certificato, infatti, non serve per lavorare ma solo per accedere al
luogo di lavoro.
CHI HA DIRITTO AL PASS MA NE ATTENDE IL RILASCIO O L'AGGIORNAMENTO, COME PUÒ DIMOSTRARE DI POTER
ACCEDERE AL LUOGO DI LAVORO?
Per i soggetti in attesa di rilascio di valida certificazione verde e che ne abbiano diritto, nelle more del rilascio e
dell’eventuale aggiornamento, sarà possibile avvalersi dei documenti rilasciati, in formato cartaceo o digitale, dalle
strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai
pediatri di libera scelta", come chiariscono e Faq del governo.
COSA DEVO FARE SE PRENDO UN TAXI O UN NCC?
I clienti non sono tenuti a verificare il Green Pass dei tassisti o dei conducenti di NCC.
PARRUCCHIERI ED ESTETISTI DEVONO CONTROLLARE IL GREEN PASS AI CLIENTI?
Parrucchieri ed estetisti e gli altri operatori dei servizi alla persona non dovranno controllare il green pass dei propri
clienti. "Il titolare dell'attività, si legge, deve controllare il pass dei propri eventuali dipendenti ma non deve
richiederlo ai clienti, né questi ultimi sono tenuti a chiederlo a chi svolge l'attività lavorativa in questione.