Locali della movida di Sorrento sotto lo schiaffo dei D'Alessandro:"Ccà a' cummannamm nuij"
Locali della movida di Sorrento sotto lo schiaffo dei D'Alessandro:"Ccà a' cummannamm nuij". Gli allucinanti retroscena venuti alla luce dopo l'arresto di Giuseppe Esposito. Castellammare di Stabia, il clan D'Alessandro nei locali di Sorrento:"Qui è tutto in mano nostra". Il giovane di Piano di Sorrento che è stato arrestato, Giuseppe Esposito, risultato nella rete del boss Nino Spagnuolo. "Qui è tutto in mano a noi" dopo la riapertura dei locali post lockdown. A Sorrento un gruppo di giovanissimi impone chi può lavorare e chi no alle serate della movida. "Tu il 25 fai la prima e l'ultima serata, le serate qui le faccio io e basta, tu per farle devi chiedere il permesso a me". A parlare è Giuseppe Esposito, il giovane arrestato l'altro giorno, che minaccia e massacra di botte un dj in nome di "zio Massimo" e del clan D'Alessandro. Il ragazzo di Piano di Sorrento, in carcere per tentata estorsione aggravata e lesioni personali con l'aggravante del metodo mafioso. Gli episodi finiti all'attenzione dei carabinieri della Compagnia di Sorrento, scoprono una serie di coinvolgimenti di numerose altre persone, una vera e propria rete. I fatti risalgono all'estate scorsa: i militari della Penisola assieme con la DDA di Napoli, hanno condotto indagini "lampo" e fatto luce su uno spaccato malavitoso nella penisola Sorrentina che almeno in apparenza fino ad adesso sembrava pulita. Il Giuseppe Esposito, identificato anche attraverso le foto pubblicate su Facebook, ed in particolare da un tatuaggal ul polso, si spacciava per parente di un elemento di spicco del clan D'Alessandro: si tratta di Massimo Terminiello, attualmente in carcere, al quale effettivamente era legato ma non da vincoli di parentela. Sui social, infatti, aveva postato immagini fortemente rappresentanti l'affinità con "zio Massimo", così lo chiamava. E questo vincolo con il braccio destro di Nino Spagnuolo, 44 anni, soprannominato "capastorta", ex reggente del clan D'Alessandro, lo usava senza remore: "io appartengo a Terminiello Massimo, sono il nipote, sta tutto in mano a noi altrimenti vengo sino sotto casa e ti scasso di mazzate". Del resto per gli inquirenti della Dda, Nino Spagnuolo, è anche l'effettivo proprietario della discoteca "Plan B", confiscata alla cosca di Scanzano. Una promessa effettivamente fatta da Giuseppe il quale, insieme con dei complici sei in tutto, ha aggredito il dj la notte tra il 29 e il 30 giugno scorsi: in quattro, con il volto travisato, si sono scagliati con calci, pugni e anche con colpi di casco contro la loro vittima.
Locali della movida della Penisola Sorrentina sotto lo schiaffo del clan D'Alessandro
Il 21enne che è emerso dalle indagini, ha anche chiesto del denaro al dj, che però non è riuscito ad intascare "per motivi indipendenti dalla sua volontà", scrive il gip di Napoli Saverio Vertuccio, nell'ordinanza con la quale ha disposto il carcere per Esposito. Il giudice ha ritenuto "concreto" ed "attuale" il pericolo di reiterazione dei reati da parte di Esposito il quale, malgrado la sua giovane età, ha dimostrato "...una pervicace capacità a delinquere..." e "...una dimestichezza con gli ambienti criminali" tali da rendere inevitabile la massima misura afflittiva della libertà personale.