Migranti clandestini fuori controllo
Massa di migranti clandestini sempre di più fuori controllo. Esplodono casi di violenza e follia all’ordine del giorno e la situazione rischia di sfuggire di mano. Appena due giorni fa un clandestino seminava il panico nella stazione Termini a Roma, ieri un altro clandestino sieropositivo si è scatenato contro tutto e tutti sfasciando armadi, porte, finestre e tutto quello che gli capitava a tiro e poi ferendosi apposta e sputando sangue infetto su chiunque gli capiti a tiro. Secondo qualcuno dovevano essere le risorse che ci avrebbero dovuto pagare la pensione, ma intanto ci tocca mantenerli (costano diverse centinaia di euro all’anno per ogni famiglia, e i costi aumentano sempre di più per la somma di circa sette miliardi di euro all’anno) e subire l’instabilità mentale di alcuni di loro. Attimi di orrore ieri mattina, nel centro di accoglienza di Torre Maura, alla periferia Est di Roma, già più volte alla ribalta della cronaca nera per i numerosi episodi di violenza da parte degli ospiti. Un migrante sieropositivo si è scatenato per ragioni ignote ed ha devastato la struttura, si è ferito e succhiando il proprio sangue lo ha sputato con forza contro i poliziotti cercando di infettarli. L’ospite della struttura prima ha mandato in frantumi porte e vetrate, poi si è scagliato contro gli agenti di polizia intervenuti per fermarlo, ferendosi volontariamente per poter succhiare il proprio sangue e sputarlo in direzione dei poliziotti ed infettarli. Si tratta di un giovane africano del Mali, arrivato clandestinamente, Traore Soumalia. La struttura di accoglienza già in passato già in passato è balzata sulle cronache dei giornali per altri episodi di violenza, ad esempio durante il lockdown che rifiutavano di accettare e per alcuni blitz anti-droga che si è concluse con l’arresto di cinque africani. Per dovere di cronaca i fatti sono andati in questo modo: l’ospite ha cominciato a dare in escandescenza attorno alle 9 del mattino, iniziando a colpire porte e finestre con una mazza e aggredendo un’operatrice, la quale sfuggita miracolosamente ai colpi di sbarra è riuscita a dare l’allarme. La furia di Traore intanto non si placava, ma anzi si sarebbe amplificata alla vista della prima volante delle forze dell’ordine. A quel punto l’africano ha afferrato un estintore e lo ha scagliato contro i poliziotti che non hanno potuto contenere la sua furia, continuando la sua opera di demolizione del centro. Successivamente sono arrivate altre due pattuglie e alla vista di altre forze dell’ordine ha iniziato a tagliarsi le braccia, succhiando il sangue con la bocca e sputandolo in direzione degli agenti, i quali con grosso rischio e difficoltà sono finalmente riusciti ad immobilizzarlo. I poliziotti intervenuti saranno tutti sottoposti al test per l’Aids e sono stati refertati con una prognosi che varia dai 3 ai sette giorni a seconda delle lesioni riportate. Il clandestino è finito in carcere per "violenza, resistenza, minaccia a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato".
Migrante scatenato sfascia tutto e sputa sangue infetto sui poliziotti intervenuti per fermarlo
Sulla vicenda è intervenuta anche la consigliera leghista, Laura Corrotti, che ha denunciato come la situazione all’interno del centro di accoglienza "degeneri giorno dopo giorno". "I cittadini della periferia est della Capitale, - ha scritto in una nota – sono lasciati sempre più soli da un’amministrazione che non ha avuto nessun interesse in ben cinque anni di governo di andare incontro alle richieste di aiuto". Soltanto due giorni fa, presso la Stazione Termini di Roma, a seminare il panico era stato un altro clandestino africano, che ha minacciato prima i passanti con un coltello e successivamente si è scagliato contro le forze dell’ordine nonostante avesse le armi puntate, i quali sono stati costretti ad esplodere un colpo di pistola per fermarlo.