Mentre in tv si vedono sempre di più pubblicità per aiuti esteri, gli italiani soffrono la fame
La pandemia ha ridotto in povertà assoluta oltre un milione di persone, vale a dire una persona su sessanta. Un esercito di nuovi poveri costretti per la prima volta a chiedere aiuto per mangiare. Azzerati i progressi registrati negli ultimi quattro anni, l’Italia è precipitata a livelli bassissimi, mentre il Mezzogiorno, Napoli in testa, si conferma l’area dove il disagio è più marcato, con oltre il 9% delle famiglie in condizioni di povertà assoluta. Per loro la onlus Una Voce per Padre Pio ha messo in campo un progetto speciale, “Aggiungi un Posto a Tavola”, grazie al quale tonnellate di cibo hanno raggiunto oltre ottomila famiglie affamate dalla crisi tra Campania, Lazio e Puglia. L’iniziativa si inserisce nel programma “Obiettivo Italia” rivolto alle fasce più bisognose della popolazione con cui l’organizzazione assicura non solo l'emergenza alimentare ma anche un sostegno economico e la lotta contro l’abbandono scolastico. Per rispondere al crescente bisogno di aiuto, la onlus lancia una campagna solidale: con un sms o una chiamata da rete fissa al 45531 fino all’11 luglio ognuno potrà dare il proprio contributo. La pandemia ha fatto emergere chiaramente la fragilità del tessuto sociale delle periferie metropolitane, aree degradate e popolate in gran parte da famiglie che erano già a rischio, spiega il presidente di Una Voce per Padre Pio Enzo Palumbo. Il numero delle persone che vivono situazioni di disagio è cresciuto in modo allarmante. A Napoli in particolare, dove buona parte delle famiglie sbarca il lunario con piccoli commerci ambulanti e lavori assistenziali, quasi sempre in nero, le restrizioni del lockdown hanno lasciato senza lavoro né reddito moltissime persone che già versavano in condizioni precarie. Tra aprile e dicembre 2020 abbiamo registrato un aumento nelle richieste d’aiuto di oltre il 40%». Grazie al progetto “Tendere la Mano”, attivo a Napoli e presto anche in Puglia, migliaia di famiglie hanno ricevuto anche un contributo economico per pagare affitto, utenze e cure mediche, mentre agli anziani è stata fornita assistenza quotidiana (visite a domicilio, spesa, ritiro farmaci, esami medici). Perchè i mali di Napoli, della nuova era sono povertà e abbandono. Nei quartieri più disagiati di Napoli, del resto, anche il diritto allo studio può essere un privilegio, dove i tassi di abbandono scolastico sono quasi doppi che nel resto dell’Italia. Un fenomeno che la pandemia ha peggiorato. Per contrastare dispersione scolastica e povertà educativa, l’organizzazione è intervenuta con un progetto ad hoc, “Fratello Studio, Sorella Scuo14 www.ilroma.net Roma - Il Giornale di Napoli domenica 27 giugno 2021 Napolicronaca la”, destinato ai bambini della scuola primaria. Frutto della collaborazione con gli istituti comprensivi Eduardo De Filippo (Ponticelli) e Solimena-Madre Claudia Russo (Barra), l’iniziativa ha visto triplicare il numero degli studenti, passato dai circa trenta del 2016 al centinaio dello scorso anno.
Le crisi scatenate dalla pandemia, il dramma dei bambini che hanno lasciato gli studi
Commenta Concetta Stramacchia, dirigente scolastico dell’istituto De Filippo:«Non ci aspettavamo una situazione così drammatica. Molti non sono ancora in grado di leggere e scrivere anche se frequentano la seconda o la terza elementare. Un dato che è fortemente influenzato dal contesto socioeconomico di origine di questi ragazzini, spesso figli di ragazze madri, con uno o entrambi i genitori in carcere, minori affidati ai nonni, bambini a cui non viene garantito un pasto regolare e che fuori dall’orario scolastico trascorrono la propria giornata in strada con tutti i rischi del caso», commenta Concetta Stramacchia, dirigente scolastico dell’istituto De Filippo.