Il flop della sanatoria degli immigrati clandestini voluta da Teresa Bellanova
Teresa Bellanova è una politica italiana, dal 5 settembre 2019 al 14 gennaio 2021 ministro delle politiche agricole alimentari e forestali nel governo Conte II. Dal 1º marzo 2021 ricopre l'incarico di viceministra delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel governo Draghi. Nata il 17 agosto 1958 a Ceglie Messapica. Sposata Abdellah El Motassime, un interprete nordafricano. Titolo di studio: terza media.
Della sanatoria per i migranti clandestini lavoratori in nero in agricoltura rimarrà solo il ricordo delle lacrime dell’ex ministro Teresa Bellanova: "Da oggi gli invisibili lo saranno meno" disse. Era il maggio del 2020. Come infatti la “sanatoria” è stato un totale fallimento. Se da una parte sono state 207mila le domande di regolarizzazione di rapporti di lavoro per dipendenti senza permesso di soggiorno; dall’altro quelle per far emergere il nero nei tre settori previsti dalla norma sono state uno striminzito migliaio! Una goccia nel mare.
Ma l’ex ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova era convinta che le cose sarebbero cambiate radicalmente. “È vero. Ho pianto. Ho faticato, ho combattuto, e alla fine ho pianto. Io ho avuto la forza di piangere sì, la forza perché ho fatto una battaglia per qualcosa in cui credevo sin dall’inizio, perché ho chiuso il cerchio di una vita che non è soltanto la mia, ma è quella di tantissime donne e uomini che come me hanno lavorato nei campi. Da oggi lo Stato è più forte del caporalato” scrisse sulla sua pagina facebook.
Ad oggi, nonostante il fallimento, rincara la dose:"Regolarizzare tutti i migranti che hanno fatto richiesta"
Il risultato, contro le illusorie attese del governo, è stato un vero e proprio flop. Sul fronte dell’agricoltura, come hanno osservato su La Voce Tito Boeri e Francesco Fasani, non c’è stato un “un impatto rilevante sul lavoro agricolo: non ha contribuito a evitare che “la frutta marcisca nei campi”, né è riuscita davvero a “battere il caporalato”. Al contrario, gli immigrati clandestini regolarizzati si son trasformati in disoccupati e la sanatoria non è stata altro che un incentivo per nuovi sbarchi ed una nuova corsa ad occupare i posti lasciati vacanti dagli ex lavoratori in nero. Per quando riguarda i lavoratori domestici il fallimento è anche più clamoroso: come infatti sono emersi 177mila rapporti in nero riferiti a lavoratori senza permesso di soggiorno (una situazione nella quale di trovavano circa 250mila persone), ma sono rimasti nell’ombra ancora un milione di lavoratori italiani, comunitari o comunque regolarmente residenti nel Paese per i quali resta più conveniente non dichiarare nulla.