Il problema dell’abusivismo edilizio in Campania e le demolizioni indiscriminate
Il problema dell’abusivismo edilizio in Campania in passato è stato eccessivo e per questo furono prese drastiche decisioni tramutate in leggi per frenare questo fenomeno, e fu con successo. Ma i provvedimenti del passato, pur se efficaci, non furono capillari. Per capire cosa è successo è necessario fare alcune valutazioni; il grosso dell’abusivismo riguardava speculazioni, spesso nate dall’esigenza di riciclare danaro di provenienza illecita. Altri abusi riguardavano gente comune che dovevano districarsi tra una burocrazia malata ed inefficiente che stritolava le esigenze di vita tra le fasce più deboli, tanto per fare un esempio, mentre una fascia della popolazione più abietta alla speculazione poteva usufruire di alcuni canali corruttivi, due giovani nullatenenti che decidevano di sposarsi non avevano altra scelta che costruirsi una casa abusiva (tanto nessuno mai gli avrebbe approvato un progetto, ne ci si poteva affidare a un qualche apertura che non fosse a vicolo cieco). Alla luce dei fatti alla fine, anche se l’abusivismo è stato frenato con successo, la mostruosa macchina burocratica delle demolizioni non si ferma, trattando la fascia debole della popolazione alla stregua di un riciclatore di danaro sporco della camorra. Ed ecco che vanno avanti abbattimenti ormai già decisi dai giudici. Ma ad un certo punto il rischio è di creare problemi sociali di non poco conto; famiglie che finiscono per strada, gente che perde lavoro, ragazzi a cui gli verranno negati gli studi ed sul problema sono stati accesi i riflettori dell’opinione pubblica. Mentre il Paese è ancora alle prese con le difficoltà sociali ed economiche dovute al Covid-19, le pubbliche amministrazioni locali stanno dando seguito agli abbattimenti. Ma finalmente dopo la manifestazione del mese scorso a Roma in Piazza Montecitorio qualcosa si sta muovendo grazie ai tanti che si sono mobilitati per fermare le ruspe. In prima linea si è schierato il Comitato per la Difesa del Diritto alla casa con il suo rappresentante, l’Avvocato Lorenzo Bruno Molinaro, e l’associazione “Io abito” con i suoi esponenti. E proprio grazie alla mobilitazione di alcuni personaggi chiave nella vicenda, come appunto l’Avvocato Molinaro, cominciano ad arrivare i primi segnali. Come infatti, la Dottoressa Maria Cantarini, esponente di Forza Italia, ha fatto sapere che sta per essere consegnata a Draghi in persona la petizione con le 11.000 firme raccolte a cui segue una missiva dell’Avvocato Molinaro con una proposta di emendamento che dovrebbe risolvere il problema per un tempo indefinito. La lettera è un vero e proprio Decreto Legge, redatta dall’Avvocato insieme ad alcuni collaboratori tra cui i Sindaci di diverse aree coinvolte nella vicenda, dove si mettono in risalto i criteri per risolvere la questione in maniera corretta. Nella stessa, si mette in evidenza “l’urgente sospensione temporanea delle giudiziali demolizioni in materia di blocchi degli sfratti, e, comunque, per la graduazione delle demolizioni stesse nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza”. Si chiede, dunque, di bloccare gli abbattimenti e di trovare una soluzione definitiva al problema procedendo però con criteri fondati per evitare altre tragedie sociali.
Forse si apre uno spiraglio contro le demolizioni delle case abusive
Altre iniziative importanti e significative sono state prese dall’Associazione “Io abito”. Dove il responsabile della zona dei Monti Lattari, Giovanni Pentangelo, lo scorso 25 maggio era tra i presenti a Piazza Montecitorio a Roma. Egli afferma che:«Tra Casola, Lettere e Gragnano ci sono oltre 100 istanze di abbattimento e stiamo aspettando il “Blocca ruspe” che dovrebbe durare almeno fino al dicembre 2022. La soluzione definitiva del problema invece potrebbe essere quella di una moratoria edilizia che consiste nel punire le reali speculazioni edilizie, come detto anche dal Ministro Cartabia e dal Ministro Carfagna. Questa moratoria comunque consisterà nel visionare e controllare le condizioni di una sola casa costruita per necessità. Se l’immobile è conforme a tutte le normative vigenti, ad esempio la solidità della struttura, impianti a norma e quant’altro, quella casa verrebbe sanata automaticamente dopo aver pagato una sanzione. Mentre per chi ha più di una casa, sempre dopo aver controllato le condizioni dello stabile, gli verrà sanata la prima casa mentre le altre saranno utilizzate o affittate obbligatoriamente a persone che ne hanno bisogno risolvendo il grave problema sociale di famiglie che non trovano casa o che non possono pagare un fitto troppo esoso. Infine, le abitazioni che sono state costruite non rispettando la comformazione geologica del posto, come ad esempio su di un fiume, su una montagna fragile, sotto le pendici del Vesuvio ecc., saranno abbattute. Quindi senza fare di ogni erba un fascio, le speculazioni vere e proprie fatte da Camorra, dalle Mafie verranno punite. Ovvio che la popolazione è aumentata, le famiglie si sono allargate e si aveva il bisogno di una casa nonostante non ci fossero possibilità per fare ciò.