Iseguaci della Dea Caissa tra Positano e la Penisola Sorrentina

5 Aprile 2021

La tradizione degli scacchi tra Positano e i paesi della Penisola Sorrentina risale a più di un secolo fa. Una celebre foto di Vladimir Lenin che giocava a scacchi su un terrazzo della paradisiaca Villa Blaesus di Capri, con i socialisti Alexander Bogdanov e Maksim Gorki ha fatto storia e la dice lunga.

Sport di successo spesso ignorato dalle amministrazioni locali


A partire da circa un secolo fa, Positano divenne il rifugio di molti esuli russi come Leonid Mjasin, Michail Semenov e Vasilij Nečitajlov, e spesso ciascuno di loro invita anche i propri amici a soggiornare a Positano; nel 1933 viene Aleksej Isupov e nel 1937 arriva il suo vecchio maestro da Kiev, Boris Georgiev. L’artista Ivan Zagouriko. Molti di loro erano dissidenti, scappavano dalla rivoluzione, tra artisti, politici ed avventurieri, assieme ai loro bagagli spesso non mancava una scacchiera, talvolta la portavano in un locale della spiaggia e giocavano tra di loro e qualche volta ad insegnare ai curiosi spettatori le regole di quell’affascinante gioco. Credo che a Positano così è nato l’approccio con questo gioco.

A Sorrento nel 1950 ci fu il Campionato Italiano, dove vinse il napoletano, il Grande Maestro Giorgio Porreca e quello fu il vero input, la spinta iniziale che fece decollare la passione in molti della popolazione locale affascinati da quell’evento. Gli intarsiatori sorrentini , veri e propri artisti di professione poi fecero il resto, e non a caso, passeggiando nei vicoli di Sorrento non si può non notare una notevole quantità di scacchiere che fanno bella mostra, praticamente in ogni negozio tra souvenir e quadri intarsiati.

Verso gli anni ‘ 70 a Positano, c’erano due “focolai” attivi di gioco, indipendenti l’uno dall’altro. Dove non mancava mai una scacchiera era nella sagrestia della Chiesa Madre e tra i grandi appassionati sostenitori era il Parroco Don Raffaele Talamo. Tra gli assidui frequentatori, ricordiamo “Raffì” Celentano, Mario D’Urso, i F.lli Charlton, Marco ed Antonio; i F.lli Fucito, Giovanni ed Eugenio e molti altri.
Un altro punto di gioco era il Bar Internazionale, dove introdusse il gioco degli scacchi il Gallerista Giulio Gargiulo, il quale essendo in contatto con gli artisti russi assimilò da loro le regole. Giulio Gargiulo fu un attivo divulgatore, e in poco tempo gli scacchi furono così popolari che praticamente ogni periodo invernale l’intera area del Bar Internazionale era occupata da giocatori. Tra i più assidui, oltre naturalmente a Giulio Gargiulo, ricordiamo Giuseppe Barba (profumiere), Francesco Cinque (vigile urbano) con il figlio Michele, Franco Parlato, Roberto Lucibello, Gaetano Mandara, Jolanthe, Alan Frenkiel, Leonello Rispoli, Antonio Cannavacciuolo, Leo Rianna, Michele Cinque (Positanonews), Domenico Marrone, Domenico Bozza, Salvatore Cinque (Sciabù), Antonio Rispoli (Pelorosso), Antonio Attanasio, Albertino Marquat, Giuseppe Anastasio (geometra), Enzo Milano (Commercialista), Luigi e Giovanni De Lucia, Giuseppe Ercolano, Nicodemo Rispoli, Massimo Milano, Giovanni Cervero e molti altri tra cui alcuni danesi, altri stranieri ed il forte Prima Nazionale Giacomo Rita. Per un periodo il bar era così affollato che vedeva fino a 40 giocatori. A questo punto non poteva non nascere una competizione che sin dai primi anni ’70 cominciò a svolgersi regolarmente ogni anno. Per dovere di cronaca, i primi tre anni furono dominati da Roberto Lucibello (impiegato comunale) che vinse i primi tre tornei di fila ma ad un certo punto si vide togliere la sedia del dominatore dal giovanissimo Antonio Cannavacciuolo (Montemare) che a sua volta vinse altri tre tornei di fila. Dopo questo periodo i vincitori si alternarono tra Gaetano Mandara, Alan Frenkiel, Giulio Gargiulo. Nello stesso periodo entrarono nell’ambiente alcuni dei giocatori della “scuola” di Don Raffaele, tra i quali Mario D’Urso, Eugenio Fucito e Giovanni Fucito, quest’ultimo prese il successivo dominio vincendo il resto dei tornei tra i quali uno ex aequo con Massimo Milano per mancato scontro finale e un altro ex aequo con Giulio Gargiulo. Altri due tornei furono svolti, uno in un locale di Fornillo e l’ultimo della serie al Bar Celentano (ora Ristorante “C’era una Volta”), dove vinse Giovanni Fucito con otto partite su otto chiudendo l’epoca dei tornei amatoriali.


LA FUSIONE TRA POSITANO E SANT’AGNELLO:
Nei primi anni ’90, a Sant’Agnello, in un locale nelle vicinanze del Municipio si praticavano gli scacchi, con il circolo iscritto alla federazione (FSI e CONI), il principale promotore della nascita e dello svolgersi dell’attività scacchistica fu il forte Prima Nazionale Giacomo Rita di Vico Equense, con l’appoggio del Consigliere Comunale Antonino Castellano, Guerriero e diversi altri. L’attività era molto più avanzata di quanto fosse stata a Positano per il fatto che fosse ufficializzata , iscritta come circolo alla Federazione Scacchistica Italiana praticava il gioco a squadre militando in Serie “C” nazionale. I due circoli di Positano e Sant’Agnello; quello di Positano a livello amatoriale, mentre quello di Sant’Agnello riconosciuto dalla FSI vennero ad una fusione. Nel 1990 si svolse un torneo per selezionare i giocatori da destinare ad una nuova squadra da presentare in Serie “C”, il vincitore fu Giacomo Rita, al secondo posto Giovanni Fucito seguito da Giulio Gargiulo e Gaetano Proto di Sant’Agnello, che si presentarono ufficialmente come squadra, questa volta più che competitiva in serie “C”. La squadra vedeva in prima scacchiera Giacomo Rita, seconda Giovanni Fucito, terza Giulio Gargiulo, quarta Gaetano Proto. La squadra santanellese “Scintilla” si presentò al torneo regionale e si svolse con notevole successo, Giacomo Rita e Giovanni Fucito vinsero praticamente tutte le partite e la “Scintilla”, il nome della squadra fu promossa in Serie “B” nazionale. Nel successivo campionato nazionale di Seie “B” la “Scintilla” come esordiente si classificò nella fascia medio alta della classifica, proprio niente male per una squadra esordiente! L’anno successivo, per alcuni disguidi la squadra non si presentò, lasciando il posto clamorosamente vacante.

LA SCUOLA DI SCACCHI DI POSITANO
Verso la metà degli anni ’90, l’attività degli scacchi, come Sant’Agnello, prese forma anch’esso in un circolo iscritto e riconosciuto ufficialmente dalla FSI (CONI). Tra gli artefici principali, il Presidente Giulio Gargiulo, Giovanni Cervero e Giuseppe Ercolano, i quali con un impegno non da poco, con il consenso del Preside delle scuole medie, introducevano la materia degli scacchi a scuola, insegnando per alcune ore a settimana con notevole successo e soddisfazioni, tra i principali “frutti” di tali sacrifici: Roberta Messina Campionessa d’Italia 2011 e Antonio Cinque Candidato Maestro, capace di tener testa a veri campioni.


GLI ANNI DEI TORNEI INTERNAZIONALI A POSITANO
Verso la fine degli anni ’90, il circolo di Positano, ormai riconosciuto ed iscritto ufficialmente alla FSI, sempre ad opera dell’iniziativa del Presidente (e principale finanziatore) Giulio Gargiulo organizzò una serie di tornei internazionali di alto livello che vedeva la partecipazione di diversi giocatori stranieri di rating mondiale e altri nazionali come ad esempio l’ex Campione d’Italia Antonio Martorelli. Risultati e notizie capeggiavano su non poche riviste nazionali ed internazionali. I tornei si svolgevano a fasce di ELO; giocatori professionisti e dilettanti. Nel primo torneo della serie, nella categoria del magistrale (professionisti e forti dilettanti), unico positanese presente vedeva la partecipazione di Giovanni Fucito, che in uno dei tornei prendeva l’Elo FIDE sfiorando il titolo di Candidato Maestro. Tali tornei di rilievo nazionale e mondiale aggiunsero non poca popolarità, in termini turistici al nostro paese (diversi giocatori tornarono successivamente in vacanza), ma non supportati finanziariamente se non dagli stessi membri del circolo ed ignorati dalle amministrazioni di allora, e che per tale motivo i tornei non ebbero più seguito.
SORRENTO DIVENTA LA CITTA’ DEGLI SCACCHI
L’ultimo torneo svolto a Positano nei locali della Buca di Bacco vide due vincitori ex aequo: Giovanni Fucito che in tale occasione vinse anche il titolo di campione provinciale, e Giuseppe Orto di Lipari, Isole Eolie. Quest’ultimo, presentato il suo biglietto da visita e messe le radici a Sorrento ha fatto e fa moltissimo per gli scacchi, con notevole successo, non esagerato dire “esponenziale”. Doveroso dire che l'impegno del Giuseppe Orto è pienamente supportata dall'amministrazione comunale di Sorrento, in primis dal Sindaco. Non sarà una sorpresa se in un prossimo futuro un nuovo campione d’Italia sarà sorrentino. Una notevole attività quella di “Pippo”, che ha creato letteralmente dal nulla una scuola di successo, corsi e tornei, momentaneamente fermi per la pandemia in corso.

Posted by Jason Lemon