L'Isis minaccia Di Maio
Sbarchi e terrorismo jihadista: minaccia concreta Secondo Bernardo Venturi, analista dell'Iai, il pericolo è concreto e potrebbe arrivare proprio dagli sbarchi esenti da controlli. L’Italia sente sempre più la minaccia del terrorismo e dagli ultimi dati dei servizi segreti la situazione desta preoccupazione. Allerta all’ambasciata USA a Roma; le minacce al ministro degli esteri Luigi Di Maio e alle sempre di più espulsioni per motivi di sicurezza che nel 2021 sono state ben 37. La situazione degli sbarchi nel nostro Paese desta alcune preoccupazioni, perchè secondo i dati dell'Interno, stanno sbarcano clandestini dai Paesi a più alto rischio terrorismo. A Roma il 28 giugno c'è stato un vertice di 93 ministri degli Esteri dell'alleanza anti terrorismo per fare il punto della situazione. Padrone di casa il nostro Ministro Luigi Di Maio, di spicco la presenza del Segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Per la posizione geografica e gli sbarchi senzxa controllo, in questo momento è l'Italia è un vero e proprio fronte avanzato per la lotta alla jihad: "Prima l'obiettivo era sanare i terroristi in medio oriente, adesso gli islamisti hanno spostato i loro centri di potere in Africa e in particolare nel Sahel” dichiara Antony Blinken. Il fatto che l'Isis sia rimasto silente, è tutt'altro che rassicurante. Sempre secondo alcune fonti dei servizi segreti, l fronte jihadista si sta riorganizzando e sta aspettando il momento giusto per colpire. Al summit a Roma il 28 giugno degli africani erano presenti i rappresentanti di Paesi quali Burkina Faso e Mozambico, non appartenenti alla coalizione anti terrorismo. Di Maio:“Con il sostegno Usa e di molti altri partner, ho proposto di istituire un Gruppo di Lavoro dedicato all'Africa, che possa identificare e fermare le minacce terroristiche connesse a Daesh esistenti nel continente”. La minaccia terroristica quindi in Italia c'è ed è molto più vicina di quanto si possa pensare. Ritornando alle minacce da parte dell’Isis al ministro degli esteri Luigi Di Maio dopo che il 28 giugno scorso ha presieduto a Roma la riunione ministeriale della coalizione globale anti Daesh, il settimanale "al Naba" (dell'isis) nei giorni successivi ha pubblicato infatti un inquietante articolo con chiare parole che mettono in allarme il nostro territorio. “Il dossier - si legge nell’articolo - più pesante e importante sul tavolo dell'alleanza dei crociati a Roma è l'Africa e la regione del Sahel. Il ministro degli Esteri italiano ha ammesso che non basta combattere lo stato islamico in Iraq e Siria, ma bisogna guardare altre regioni in cui è presente”. Tra i passaggi si legge anche: “Non c’è dubbio che i timori di Roma siano giustificati, poiché è ancora nella lista dei principali bersagli dei mujahidin”. Poi, con riferimento sempre alla Capitale, la minaccia diretta: “Vi entreremo senza false promesse”. L'orrore a Nizza: 2 decapitazioni nella cattedrale
Sbarchi di clandestini senza controllo, terroristi tra gli immigrati
Si sofferma sugli sbarchi fantasma che avvengono lungo le nostre coste. L’ultimo attentato terroristico vicino casa nostra è quello avvenuto in Francia, nella chiesa Notre-Dame di Nizza il 29 ottobre del 2020. L’autore del gesto, il tunisino Brahim Aoussaoui, era sbarcato a Lampedusa l’estate scorsa. Dopo aver trascorso la quarantena sulla nave Rhapsody, era stato trasferito a Bari. Poi, con un foglio di via, aveva fatto rientro in Sicilia e da qui, invece di tornare a casa, ha raggiunto Nizza decapitando tre persone dentro la chiesa. Alla luce delle minacce rivolte gli scorsi giorni all’Italia, il precedente dello scorso anno crea un campanello d’allarme che non può essere sottovalutato. L’entità massiccia degli sbarchi, soprattutto di tunisini, registrati in questa prima parte dell’anno, fa temere per un serio rischio terroristico che approda assieme ai migranti. Rispetto agli anni passati quando l'Italia per i terroristi fungeva da "landing zone", questa volta le minacce sono più concrete ed esplicite: “L’impressione – ha confermato Bernardo Venturi – è che l’Italia non sia mai uscita dalle potenziali minacce dell’Isis, ma si è aggiunta un’attenzione più forte durante la settimana della riunione ministeriale della coalizione anti Daesh a Roma". Nonostante buonisti e scettici l'allerta è realmente massima. Anche perché i dati del Viminale mostrano sbarchi in aumento dai Paesi più a rischio terrorismo. A partire dalla Tunisia. Dal primo gennaio ad oggi sono arrivati come perfetti sconosciuti ben 4.470 tunisini, di questi buona parte con sbarchi autonomi avvenuti a Lampedusa. È bene ricordare che la Tunisia è il Paese con il più alto tasso di foreign fighters, di combattenti stranieri che si aggregano all'Isis. Guardando all'Egitto, rispetto agli anni passati, stanno sbarcando molti cittadini egiziani, da gennaio ad oggi per la precisione 2.127. Anche qui la presenza jihadista è ben strutturata, nonostante le azioni del governo del Cairo a colpire le cellule terroristiche. Il sospetto più che plausibile quindi è che alcuni personaggi pericolosi possano essersi infiltrati tra i barconi. Tra la Tunisia e l'Egitto, nella classifica dei Paesi di origine del flusso migratorio verso l'Italia, c'è il Bangladesh. Quasi 4.000 i bengalesi sbarcati da inizio anno. Il fenomeno terroristico in questo Paese asiatico è in ascesa da diversi anni, come dimostrato dall'attentato di Dacca del 2016 costato la vita a dieci italiani. L'attenzione quindi deve essere massima. Specialmente sul fronte degli sbarchi incontrollati.