Sabato, 5 aprile 2014
Riforma delle Province, cosa cambierà dopo il DDL Delrio:
La Camera dei Deputati ha approvato il decreto legge Delrio: la riforma delle Province quindi, diventa in via definitiva legge dello Stato, così come inserita nella proposta che prende il nome dall’attuale sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Come cambieranno adesso le Province. Il voto è arrivato dopo un’accesa discussione, iniziata ieri con la bocciatura delle pregiudiziali di costituzionalità e proseguita oggi, con il no a tutti gli emendamenti proposti. Montecitorio ha approvato con 260 voti favorevoli, 158 voti contrari, 7 astenuti e 204 assenti, il testo uscito dal Senato il giorno 26 marzo. Quindi niente elezioni provinciali scongiurate, come era negli auspici dell’esecutivo, che si è trovato a imprimere un’accelerazione convinta al provvedimento proprio nelle ultime settimane, visto l’avvicinarsi del 25 maggio. Secondo alcuni però, si sarebbe trattato solo di un pretesto per velocizzare la scomparsa delle province per come le abbiamo conosciute e avviare, così, il processo di revisione del governo locale. Secondo il disegno di legge oggi approvato, infatti, le Province non spariranno del tutto, ma vedranno riformulati molti dei suoi compiti e principalmente non saranno più organi elettivi. A fare parte delle nuove giunte provinciali e dei nuovi consigli, infatti, saranno solo i sindaci, gli assessori o i consiglieri eletti dei Comuni che appartengono al territorio sotto cui resta la giurisdizione della provincia. Sul fronte delle competenze, l’unica, vera funzione di peso rimasta a capo delle Province sarà quella all’edilizia scolastica, oltre ad altri servizi non certo secondari, come quello sulle pari opportunità. Il vero nodo da sciogliere resteranno, però, i dipendenti. Visto l’inserimento dell’abolizione delle Province nel recente ddl costituzionale, infatti, è possibile che quello di oggi sia solo il primo passo verso la soppressione degli enti che metterà in discussione il destino di migliaia di occupati. Quel che è certo, è che saranno sedici i rappresentanti dei nuovi consigli provinciali oltre i 700.000 abitanti, dodici tra 300.000 e 700mila, dieci per quelle con densità inferiore: resteranno, tutti, in carica per due anni. Cambiamenti rilevanti riguarderanno anche i comuni in particolare nelle loro diramazioni territoriali, come le Unioni dei Comuni o, nei casi di maggiore estensione delle Città metropolitane. Anche in questi casi, saranno i sindaci a costituire i rappresentanti negli organi direttivi, sia come sindaci metropolitani che nelle funzioni di presidenti delle unioni dei Comuni. Modifiche rilevanti riguardano anche la struttura dei Consigli comunali, tra i quali, circa cinquemila saranno rinnovati il prossimo 25 maggio. Mentre per quelli di dimensioni più ridotte, viene stabilito che gli eletti saranno dodici consiglieri con un massimo di quattro assessori, al di sotto dei 3mila invece, entreranno in carica due assessori e dieci consiglieri, oltre al Sindaco naturalmente.
Di seguito il DDL Delrio:
CAMERA DEI DEPUTATI
N.
1542-
B
—
DISEGNO DI LEGGE
APPROVATO DALLA CAMERA DEI DEPUTATI
il 21 dicembre 2013
(v. stampato Senato n. 1212)
MODIFICATO DAL SENATO DELLA REPUBBLICA
il 26 marzo 2014
PRESENTATO DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
(LETTA)
DAL MINISTRO DELL
’
INTERNO
(ALFANO)
DAL MINISTRO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
(DELRIO)
DAL MINISTRO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI
(QUAGLIARIELLO)
DI
CONCERTO CON IL MINISTRO DELL
’
ECONOMIA E DELLE FINANZE
(SACCOMANNI)
E
CON IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
(D’ALIA)
Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province,
sulle unioni e fusioni di comuni
Trasmesso dal
Presidente del Senato della Repubblica