Nuova "gaffe di Berlusconi, o un modo
subdolo per riacquistare il terreno perduto?
Domenica, 27 aprile 2014
Ecco ci risiamo e tutti gridano alla “gaffe”, al passo falso, milioni di
persone offese si indignano e gridano allo scandalo. L’ultima “sparata”
di Silvio Berlusconi a Milano in occasione dell'apertura della campagna
elettorale in vista del voto europeo del 25 maggio:”...per i tedeschi i
lager non sono mai esistiti…” ha indignato milioni di persone e fatto il
giro del mondo in un baleno. Una frase in apparenza demenziale, parole
che non si possono definire nemmeno più “da bar” che sembra strano siano
state dette proprio da un esponente di questo calibro, un genio della
comunicazione capace di aver messo su un impero mediatico senza
precedenti, di aver accumulato ricchezze senza eguali, raggirando fisco
e dogane, di aversi fatto beffa della giustizia e raggirarla a
suo piacimento per tutta vita, di aver cannibalizzato “giganti” della
politica; queste parole non sono e non possono essere una casualità,
tantomeno una “gaffe” ma sono parole ben mirate e scaturiscono da un
diabolico piano premeditato a tavolino che prende sostanza da quella
straordinaria macchina di marketing di persuasione, usata da lui stesso
per decenni per farci comprare di tutto e che ha le sue spiegazioni
forse solo nei meandri meno conosciuti della psicoanalisi.
Ecco che ora tutti ci sono
cascati di nuovo; ci sono cascati quelli che credono sia una “gaffe”, ci
sono cascati tutti quelli che pensano sia ormai un vecchio rimbecillito,
ci sono cascati i suoi stessi colleghi politici, ci sono cascati molti
dei suoi stessi giornalisti che ora “corrono ai ripari” e dalla risposta
a caldo sembra ci sia cascato persino il Candidato del Partito dei
socialisti europei alla presidenza della Commissione europea Martin
Schulz, oggetto compreso nella discussione di Berlusconi e ci cascherà
l’intera UE che alla fine accetterà al Parlamento Europeo gli esponenti
di Forza Italia..
Un fatto innegabile è che
una parte della popolazione si interessa poco di politica, le “pecore”
(chiamate così per comodità, senza offesa per nessuno), sono una fetta
molto consistente della popolazione, milioni, gente forse perché troppo
occupata o semplicemente disinteressata a politica e letture dei
giornali ma che alla fine vota. Su questa fetta della popolazione in
realtà è diretta la frase di Silvio Berlusconi. Una frase detta con il
solo unico scopo di far parlare di se, a costo di qualsiasi cosa, per
sollevare un’ondata di discussioni, non importa se di disappunto o
approvazione ma con il solo obbiettivo di far parlare di se e basta. In
questo modo arriveranno alle orecchie di milioni di “pecore” una massa
di news da diverse fonti mediatiche e non avrà influenza per loro solo
in apparenza (nello stesso modo in cui digeriamo la pubblicità in tv, ci
crediamo che cambiando canale evitiamo questi fastidiosi “consigli per
l’acquisto” ma alla fine compriamo proprio i prodotti pubblicizzati,
senza sapere nemmeno il perché), ne per la morale delle discussioni e ne
il succo della questione perché appunto digeriranno solo
superficialmente a livello conscio le informazioni, magari con il
supporto della macchina mediatica della stessa famiglia Berlusconi (TG4,
Canale5, Italia1, Il Giornale, Libero ecc.) ma il martellamento
mediatico certo entrerà in modo subdolo nell’inconscio delle “pecore”,
che al momento di votare si ricorderanno semplicemente del nome che
hanno ascoltato di più (“se se ne parla allora è uno buono”)
Un modo cinico, sleale e
perverso, un modo con il costo che screditerà ulteriormente l’immagine
di noi italiani all’estero ma mirato in modo subdolo alla manovra di
queste numerose menti che alla fine sposteranno di nuovo l’ago della
bilancia del successo politico di Berlusconi, al suo potere sempre più
forte e al suo ulteriore arricchimento sulla nostra pelle.